Nelle scorse settimane mentre cercavo di fare un po’ di pulizia nel mio computer, mi sono imbattuto in una vecchia ricerca che avevo svolto diversi anni fa e che poi avevo messo “nel cassetto”…..
Era un lavoro che aveva preso le mosse a seguito di letture fatte su alcuni siti americani, in cui si parlava di ricerche sulla possibile influenza, diretta o indiretta, dell’attività solare (ciclo undecennale delle macchie solari) anche sulle “vicende umane”.
Difatti, oltre ad essere nota l’influenza delle particelle solari, trasportate dal vento solare, sui sistemi elettrici ed elettronici in particolare, risulta altrettanto nota l’influenza negativa dei raggi cosmici sia sulla nostra salute fisica (certamente) sia (secondo i suddetti studi) sulla nostra “salute psichica” (riduzione delle capacità cognitive, alterazione dell’umore, ecc.).
In linea generale il Sole, grazie al suo grande campo magnetico, ci protegge dalla radiazione cosmica (ovviamente a proteggerci c’è anche il nostro campo magnetico con le cosiddette fasce di Van Allen…..….).
Tuttavia la forza protettiva di questo scudo è direttamente proporzionale all’attività solare e, quindi, al numero di macchie solari che si generano.
Ragion per cui, più elevato è il numero di macchie solari presenti (ciclo solare sui massimi), minore è il flusso di raggi cosmici che raggiungono la Terra e Noi!
Senza addentrarmi in disquisizioni troppo tecniche che non mi appartengono (ho cercato di approfondire l’aspetto scientifico lo stretto necessario), vengo subito al suddetto studio che ho arricchito e, soprattutto, aggiornato.
Nel grafico che segue, ho rappresentato in blu l’andamento, su scala logaritmica, dell’indice S&P500 mentre in giallo, naturalmente, ho evidenziato l’andamento dei Cicli Solari.
Come si può facilmente notare, i minimi e i massimi del numero di macchie solari si susseguono ogni undici anni, con un andamento molto regolare.
Ho, quindi, eseguito un confronto dei due fenomeni a partire dal 1900, prendendo in considerazione i maggiori crolli del Mercato Finanziario, con contrazioni superiori al 30%, avvenuti negli anni 1932 - 1944- 1974 – 2009 ed evidenziati con i cerchi rossi.
La cosa incredibile che risalta subito all’occhio, è la stretta relazione tra i minimi dell’Indice S&P500 e l’ area di minimo dei Cicli Solari considerati.
L’unica eccezione è stato il crollo del 2002 evidenziato con il cerchio azzurro!
In questo caso la contrazione, sebbene sia avvenuta nella fase calante del Ciclo Solare considerato, si è manifestata in un punto un po’ più distante dai minimi.
Attualmente (cerchio verde) ci troviamo nella fase finale (numero minimo di macchie) dell’ultimo Ciclo Solare iniziato nel 2009.
La conclusione che si può trarre, a questo punto, è abbastanza semplice:
vista la notevole ciclicità e ricorrenza dei due fenomeni, sembra che ci siano buone probabilità che il forte ribasso di marzo scorso (superiore al 30%) sia quello che conferma la relazione tra i minimi di un Ciclo Solare con i minimi del Mercato Finanziario!
Un’altra evidenza empirica, infine, che si può trarre da questa ricerca, è il fatto che ad ogni ripartenza di un Ciclo Solare si accompagna una ripresa del Mercato Finanziario almeno fino al raggiungimento di metà Ciclo (….attenzione perchè sta per partirne un altro!!!).
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