Gentile Cliente,
sono ad inviare l'aggiornamento mensile in oggetto con i consuntivi al 31 dicembre u.s.
Analizziamo i fatti più importanti accaduti in questo mese.
Il mese di dicembre ha segnato la continuazione, sebbene in tono minore, del grande recupero dei Mercati finanziari partito lo scorso novembre con esclusione, ancora una volta, della Cina che ha visto però un sostanziale consolidamento delle quotazioni (senza ulteriori perdite importanti). Tale situazione potrebbe preludere ad un concreto recupero nei prossimi mesi!
Anche in dicembre abbiamo visto un'inflazione ancora in calo sia in Europa che negli Stati Uniti.
Questi
dati hanno messo di buon'umore gli Investitori i quali si sono
maggiormente convinti che le Banche centrali potranno iniziare a ridurre
i tassi prima del previsto nel 2024!
Una mano ai Mercati è stata data certamente dalla decisione della Fed
di metà dicembre. Essa ha lasciato fermi, per la terza volta, i tassi
di riferimento e ha iniziato a fornire una previsione sui prossimi cali
nei mesi a venire.
Alla decisione della Fed è seguita la riunione della BCE
ed anch'essa ha tenuto ancora i tassi fermi al 4,5%, sebbene la
Presidente Lagarde non si sia sbilanciata sui prossimi tagli. Forse
perchè il Consiglio si aspetta una ripresa temporanea dell'inflazione
tra la fine e l'inizio del nuovo anno!
Diamo un'occhiata veloce, infine, a cosa sarà interessante monitorare nel mese di gennaio:
l'attenzione
degli Investitori sarà puntata soprattutto sui prossimi meeting di Fed e
BCE in programma rispettivamente il 31 gennaio e il 1 febbraio p.v.
Vado subito, ora, alle considerazioni sulle mie Analisi Quantitative.
Con l'aggiornamento di dicembre dell’Analisi Previsiva,
si nota una divergenza tra la struttura storica di riferimento
dell'S&P500 e quella del Dax. Mentre la prima risulta non ancora
attendibile in quanto continua a cambiare, la seconda inizia ad avere
una sua significatività, in base alla quale le prossime settimane
dovrebbero essere in "laterale" per poi assumere un andamento
decisamente in calo. Seguiremo con attenzione l'evolversi di tale
previsione!
Continua, invece, ad essere molto stabile e attendibile, l'Analisi previsiva con dati mensili (anzichè giornalieri): le relative strutture storiche di
riferimento dei due indici (S&P500 e Dax) evidenziano una previsione, di medio/lungo termine, che ci mostra la continuazione del trend positivo dei Mercati nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda l'Indicatore ciclico "Plus/Minus",
notiamo un rafforzamento del trend positivo di breve/medio termine. Dal
minimo dello scorso mese di ottobre, è partito un nuovo ciclo annuale
che dovrebbe esprimere tutta la sua forza, almeno nella sua prima parte.
Per tale motivo, in questo primo lasso temporale, non ci dovrebbero
essere ribassi importanti!
Continueremo a seguire gli sviluppi di questo Indicatore ciclico nelle prossime settimane.
Per quanto riguarda, infine, l'analisi di Business Cycle, il mese di dicembre ha fornito nuovamente una
lettura del Mercato del Lavoro Usa superiore
alle aspettative! Il dato, benchè positivo, è opportuno considerarlo
sia in relazione ad un discorso di stagionalità (il periodo delle
festività porta ad un aumento di lavori temporanei..) sia al fatto che
lo stesso Dipartimento del Lavoro ha rettificato, riducendoli, i dati
provvisori dei due mesi precedenti. Senza dubbio, assistiamo da diversi
mesi ad una debolezza del mercato del lavoro Usa...Dobbiamo augurarci
che la stessa prosegua senza grossi strappi altrimenti è molto probabile
che andremo incontro ad una recessione!
Per quanto riguarda, infine, il Settore dei Servizi, il dato di dicembre è risultato nettamente inferiore alle aspettative e Il trend del ns Indicatore ha ulteriormente accentuato il suo andamento discendente.
Anche il settore dei Servizi ha accusato l'aumento dell'inflazione e dei tassi....Ci auguriamo, anche in questo caso, che i prossimi dati daranno un segnale di inversione, altrimenti aumenteranno le probabilità di una prossima recessione!
Conclusione:
Le metriche sia degli Indicatori Previsivi (almeno quelli con dati mensili a medio/lungo termine) sia di quelli Ciclici, sono impostate positivamente almeno per i prossimi mesi (più deboli risultano gli Indicatori di Business Cycle!). E' possibile che ci potrà essere un aumento della volatilità nelle prossime settimane dovuto o a dati su un'inflazione in temporanea ripresa o a dati economici ritenuti dai Mercati particolarmente "forti" ( per cui si potranno ridurre le speranze di riduzione dei tassi) o particolarmente "deboli" (in tal caso la situazione potrebbe preludere ad una recessione anzichè ad un rallentamento dell'economia).
Al
momento resto sempre della mia idea (che il Lettore già conosce) nel
senso che, fino a prova contraria, anche dei dati troppo ottimistici o
troppo pessimistici, determineranno solo un "rumore di fondo" destinato a
dissolversi dopo poco.
Restando a disposizione per ulteriori chiarimenti, colgo l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.